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Aeroporto Fantasma

Aeroporto Fantasma, Sciacca, AG, Italia

Descrizione

Nicola Virgilio, autore del libro Sciacca 1940-43- L’AEROPORTO FANTASMA

Diario e memorie di guerra Sciacca, da 25 anni si interessa di storia militare e, in particolare, della storia dell’ aeroporto militare attivo a Sciacca durante il secondo conflitto mondiale.
Il suo libro di 370 pagine, frutto di un sincero amore dell’autore per la sua terra, è corredato da centinaia di foto, quasi tutte inedite e scaturisce da un lungo periodo di ricerche all’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Aeronautica e negli archivi di tutto il mondo.

Con l’entrata in guerra dell’Italia si rese necessaria la costruzione di nuovi aeroporti militari. In Sicilia, il Ministero dell’Aeronautica, attraverso l’Ufficio Centrale del Demanio, dopo accurati studi e osservazioni, individuò, alle coordinate 37° 34’ 30” N e 13° 03’ 30” E, un’area pianeggiante, dalle dimensioni di metri 1650 x 1000, sito in contrada Piana Scunchipani. Essa, per la sua particolare ubicazione e per l’abbondante vegetazione di ulivi secolari che potevano permettere una buona mimetizzazione delle infrastrutture militari, fu adibita, a metà del 1940, a campo di aviazione. Detto campo assunse, a causa delle sue peculiari caratteristiche, la fantasiosa denominazione di “aeroporto fantasma” e rimase segreto fino all’ottobre del 1942, data in cui, in seguito ad una ricognizione della Royal Air Force, fu localizzato.

Tale aeroporto fu un trampolino di lancio verso le basi dell’Africa settentrionale e per gli attacchi ai convogli nemici nel Mediterraneo e su Malta.
Nel corso degli anni, dal 1940 al 1943, numerosi furono i gruppi di volo che si avvicendarono nella base, il primo dei quali fu il 30° Stormo, con le sue quattro squadriglie. Nel dicembre del 1941, giunsero in aeroporto le difese contraeree tedesche, composte da due batterie, una pesante e una leggera. A dare manforte ai nostri reparti arrivò, in seguito, anche un Gruppo caccia della Luftwaffe, con aerei Messerschmitt 109.

Nel 1942 numerose furono le azioni offensive dei reparti dell’Asse su Malta. Il primo massiccio attacco sull’isola inglese ebbe luogo nei mesi di marzo e aprile del 1942; in seguito, a giugno, ebbe luogo la battaglia di Pantelleria, il cui successo venne coronato dalla visita di Benito Mussolini all’aeroporto di Sciacca. La caccia alle navi inglesi continuò e il mese successivo si concluse con la battaglia di Mezzo Agosto.
L’ultima offensiva aerea sull’isola, ebbe luogo nell’ottobre del 1942 e, nonostante i successi registrati dalle forze dell’Asse, dal punto di vista strategico non si riuscì, comunque, ad impedire la vittoria finale britannica, poiché le poche navi che arrivarono a Malta, poterono assicurare i rifornimenti necessari per la sopravvivenza.
Nel novembre del 1942 lo Stato Maggiore della Regia Aeronautica, avvalorando l’importanza strategica dell’aeroporto fantasma, decise di trasferire a Sciacca il Comando Caccia della Sicilia e, due mesi dopo, il 12 gennaio 1943, la nostra città subì la prima incursione aerea che causò otto vittime tra i civili.
Il 26 febbraio 1943 fu una data storica per i maltesi, in quanto ebbe luogo l’ultima incursione che segnò la fine dei bombardamenti della Regia Aeronautica sulla loro isola.
I mesi successivi, l’attività bellica della Regia Aeronautica smise di avere quale obiettivo primario l’isola britannica e si orientò prevalentemente alle scorte ai convogli e alle perlustrazioni nel Mediterraneo.



INFORMAZIONI AGGIUNTIVE:

L’ultimo reparto ad essere dislocato nell’aeroporto saccense fu il 150° Gruppo Caccia Gigi Tre Osei, che contrastò, fino alla fine, l’imponente forza aerea avversaria.
Nel luglio del 1943 gli americani sbarcarono in Sicilia e, dieci giorni dopo l’82ª Divisione Airborne ebbe l’ordine di procedere su Sciacca, dove non incontrò resistenza alcuna. Gli americani, presenti con il 61st Troop Carrier Group, stazionarono all’aeroporto saccense fino al febbraio del 1944. Dopo tale data il campo fu dimesso e i terreni restituiti ai legittimi proprietari.


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