Castello Incantato

Filippo Bentivegna e il Castello incantato

C’è un luogo suggestivo a Sciacca, un luogo magico anzi incantato ed è nella provincia di Agrigento il sito più visitato dopo la valle dei Templi. Il fondo Bentivegna, un terreno sul quale Filippo Bentivegna vi edificò il suo regno. Un regno particolare fatto di facce scolpite sulla pietra e sugli alberi e che per l’artista rappresentavano i suoi sudditi. Vi stiamo parlando del Castello Incantato che si trova a Sciacca nella zona periferica vicinissimo alle strutture alberghiere di Sciaccamare.

Filippo Bentivegna un outsider, definito pazzo all’epoca dagli abitanti di Sciacca osannato nel mondo come uno dei più grandi esponenti di Art Brut dopo la sua morte. All’inizio del ‘900 si trasferisce negli Stati Uniti in cerca di fortuna, entrato in contatto con il campione del mondo di pugilato Jhonny Dundee (all’anagrafe Giuseppe Curreri, saccense) lo indirizzò ad intraprendere questo sport, ma fu soltanto una brevissima parentesi. Nell’ultimo periodo prima che ritornasse a Sciacca trovò lavoro in un' impresa che stava costruendo la ferrovia la quale avrebbe dovuto collegare le due sponde degli Stati Uniti. Durante i lavori subisce un incidente che gli consentirà di ottenere una piccola pensione di invalidità.

Non si conoscono bene tutte le vicende accadutegli in America. Si racconta che si fosse innamorato di una ragazza, ma i familiari di lei non erano d’accordo e bastonarono Bentivegna lasciandolo quasi in fin di vita. Entrò in coma, al suo risveglio la sua personalità mutò: non era più lo stesso e decise di trasferirsi di nuovo a Sciacca, acquistò un podere abbandonato dove passerà il resto della sua vita a scolpire visi ovunque. Nasce il Castello incantato. Un mondo virtuale, fatto di sudditi, amici, familiari scolpiti come già detto nella pietra con i quali Filippo dialogava e ogni scultura ha un nome e cognome che lui stesso gli dava. Tra le numerose teste si fa spazio un piccolo laboratorio, un tempo coloratissimo all’esterno e all’interno.

Internamente ci sono disegni di Sciacca dal mare e in particolare c’è un grosso pesce che secondo una interpretazione rappresenta il suo viaggio verso l’America: il pesce grande è la nave, i pesci piccoli gli uomini che vengono trasportati dalla nave. Filippo Bentivegna era un’artista a tutto tondo, le sculture sono le opere maggiori, ma lui ha lavorato la ceramica, ha scolpito il legno, ha dipinto ed è riduttivo dire che scolpiva solo teste.

Nel ’68 Jean Dubuffet stava raccogliendo nelle carceri, nei manicomi opere particolari in varie parti del mondo. Un avvocato romano, amico di Dubuffet, Gabriele Stocchi si trovò a passare  da Sciacca, venne a conoscenza di questo luogo, fece delle foto e le inviò a Dubuffet il quale lo incaricò di acquistare alcune di queste sculture. Il podere, dopo la morte di Filippo , venne gestito dai suoi familiari e proprio loro probabilmente procederono alle vendita di alcune opere. Queste opere ancora oggi sono esposte a Losanna, presso il Collection de l'Art Brut.

Dubuffet considerò le opere del Bentivegna le migliori della sua collezione.